Napoli Femminile: quando lo sport è passione autentica

Napoli Femminile
Napoli Femminile

NAPOLI FEMMINILE

Un progetto di emancipazione, condivisione, collettività, passione sportiva e senso di appartenenza.

Tutto questo è Napoli Femminile, la squadra di calcio fondata nel 2004 per volontà di Italo Palmieri, il cui progetto è stato subito sposato da Raffaele Carlino, attuale presidente del club sportivo.

Ed è stato subito un successo, con cinque campionati vinti di fila e il volo in serie A.

Nel 2014 però decisi di passare al maschile restando socio onorario del femminile.

Mi presi cura dell’Ischia ricevendo in cambio grandi soddisfazioni.

Ciò nonostante decisi dopo pochi anni di scappare dalle dinamiche perverse del calcio maschile che poco hanno a che vedere con lo spirito puro che dovrebbe albergare in ogni disciplina sportiva.

– racconta Raffaele Carlino –

Napoli Femminile - Raffaele Carlino
Napoli Femminile – A sinistra il Presidente Raffaele Carlino

Napoli Femminile, una storia di amore collettivo per lo sport

L’allontanamento di Carlino dal Napoli Femminile fece ripiombare la squadra in serie C.

Ma ci vollero solo due anni di ripresa del timone per riportare la squadra nuovamente in A.

Oggi Napoli Femminile è una squadra con azionato popolare.

Sono più di 20 i soci azionisti che sostengono il club in virtù di una passione comune. Altrettanti sponsor, tra i quali: Carpisa, Yamamay, Miriade, Caffè Aloia, Mulino Caputo, Idea Bellezza, La Reggia Designer Outlet, Expert Napoli.

Perché il calcio femminile non è mercato per grandi speculazioni.

Qui si vive lo sport vero, di cuore, si è legati alla maglia, alla città, al proprio presidente.

È dunque un’avventura collettiva.

Napoli Femminile
Napoli Femminile

Restando in serie A saremo l’unica squadra insieme al Florentia a non essere sostenuta dal maschile.

Ci scontriamo con grandi complessi industriali;

solo creando sinergie sul territorio possiamo avere qualche chance di essere competitivi

Napoli Femminile è anche una storia di emancipazione

Si parla tanto di pari opportunità, di quote rosa, eppure in una città come Napoli, sempre legata ai valori tradizionali del Sud Italia, taluni stereotipi sono difficili da estirpare.

Rispetto al Nord Italia dove hanno visto la luce le prime squadre al femminile, qui a Napoli siamo partiti con un certo ritardo, dovendo fare i conti con le reticenze delle famiglie a lasciar giocare le proprie ragazze in una squadra di calcio, tra impegni, partenze e una visione cristallizzata di questo sport che vede nel pallone un oggetto/trofeo attaccato al piede del maschio alfa.

Oggi sono le stesse famiglie a sostenere le nostre ragazze; riceviamo quotidianamente richieste di adesione al club.

Del resto lo sport, quello vero, serve anche a questo, a ribaltare posizioni e punti di vista.

– prosegue Raffaele Carlino –

#STORYTELLER: FRANCESCA PANICO

CLICCA QUI PER SFOGLIARE LA VERSIONE DIGITALE #SPECIALE #ETICO

SFOGLIA LO SPECIALE #ILLUMINATO DI #3D LATO YIN #COVERSTORY ACHILLE SCUDIERI

SFOGLIA LO SPECIALE #ILLUMINATO DI #3D LATO YANG #COVERSTORY FRANCO SILVESTRO

ORDINA LA TUA COPIA CARTACEA #SPECIALE #UMANITÀ

#ISSUE #SPECIALE #UMANITÀ