Nella Milano Fashion Week 2019 passerelle e platee sono ricche di presenze asiatiche e africane che confermano un’apertura importante verso nuove realtà e tendenze.
Il Sud Est asiatico si “impone” con modelle giapponesi, cinesi e coreane, e la stampa, i buyer orientali riempiono le strade della metropoli meneghina.
La globalizzazione arriva anche qui, nel quadrilatero della moda e non riguarda solo la produzione dei capi ma anche l‘interesse a quel Made in Italy che ancora affascina.
58 sfilate, 110 presentazioni e 54 eventi per un totale di 170 collezioni tra le quali si annoverano oltre i Big della moda tanti nuovi debutti come quello di Drome, Boss e Peter Pilotto, alle quali si aggiungono N.21, Philosophy di Lorenzo Serafini, Msgm, Arthur Arbesser, Marco De Vincenzo e Gabriele Colangelo.
A partire da mercoledì 17 settembre, eventi in boutique, mostre, presentazioni e appuntamenti speciali disseminati per tutta la città che è stata completamente invasa da giornalisti, blogger, buyer e semplici appassionati, alla ricerca di un invito per partecipare alle sfilate.
Giovani stilisti, marchi nuovi e promettenti sono il grande motore della Milano Fashion Week, mentre il protagonista indiscusso di questa edizione è l’aspetto green della manifestazione meneghina, sempre più aperta al pubblico e sempre più orientata verso una mobilità eco-friendly e un uso intelligente e anti-spreco delle location.
Come per il Fashion Hub presso lo Spazio Cavallerizze, un ambiente plastic free, realizzato con arredi riciclati e luci a basso consumo in cui i talenti emergenti come Apnoea, Carmelina Raco, Caterina Gatta, Delirious Eyewear, Vanta Design Studio e Woobag hanno potuto mostrare le loro collezioni. Sezioni dedicate alla moda nel mondo Africa Now (con quattro giovani brand africani), Budapest Select (con sette marchi ungheresi) e Sino, Italian Fashion Town by Chic Group (con otto designer emergenti cinesi).
Un’ intera settimana per assistere ad una vera e propria festa di colori, di tessuti, etnici, sostenibili e stili all’avanguardia che si sono fusi tra eleganza e tecnologia.
Talenti fortemente diversi, accomunati dal linguaggio universale della moda con nuove proposte che mirano a democratizzare l’accesso al fashion system per i brand emergenti