LA BELLEZZA ETICA
Come può l’estetica essere etica? Chi decide cosa è bello e cosa no? Cosa è bene e cosa è male? Queste le domande che accompagnano da sempre l’essere umano e a cui si tenta ancora oggi di dare risposte.
Platone descriveva il principio del “Kalòs kai agathòs“ cioè “bello e buono”, aspirando ad una società in cui perfezione era sinonimo di bellezza estetica e bontà di valori.
L’etica platonica però si basava sul seguire le “regole” imposte dalla società e aspirava ad una perfezione lontana dall’umano a cui poteva tendere solo l’aristocrazia e non il popolo.
A differenza del filosofo greco, Confucio nei “Dialoghi” parla di una connessione tra etica ed estetica insistendo sull’etica come “conseguimento dell’armonia” e non come mera obbedienza a canoni prefissati o norme.
Per conseguire l’armonia fondamentali diventano le arti che aiutano ad essere virtuosi e ad aprire l’animo al bello e al divino.
Una diatriba che parte da lontano quindi e, per molti aspetti, ancora in atto.
Quali sono i valori “buoni” e cosa è bello? Chi decide? La massa? il potere? L’arte? Pochi eletti? Sicuramente il senso di bello è soggettivo e ognuno di noi hai una visione etica.
In realtà i valori etici universalmente riconosciuti sono quelli scritti nella “Dichiarazione dei Diritti Umani” ed è ad oggi quella a cui si dovrebbe far riferimento, ma anche su questo ci sono opinioni divergenti.
E allora cosa si intende per bellezza etica?Per me, professionista del mondo della bellezza, etico è il bello che comunica un messaggio, che non è fine a se stesso e punta ad aiutare se stessi e gli altri.
Attraverso la Look Therapy ho cercato di far conoscere un metodo, quello che ho sperimentato in prima persona, che trasforma ogni consulenza d’immagine in una terapia dell’anima e che permette ad ognuno di noi di far combaciare la bellezza interiore con quella esteriore attraverso la cura di trucco, acconciatura e stile.
Un percorso che fa del bene perché aiuta a conoscersi, ad amarsi e a vedere lo specchio come un alleato e non un nemico.
Un percorso che mette in luce ciò che di bello e buono abbiamo dentro anche nei momenti più difficili, quando perdiamo di vista la nostra bellezza e quella che ci sta intorno.
Quando ammiriamo o creiamo qualcosa di bello il nostro spirito si eleva, proviamo emozioni positive, traiamo piacere da ciò che osserviamo e questo ci fa sentire bene e star bene con noi stessi e con gli altri.
La bellezza etica per me è la bellezza che cura l’anima perché è da lì, da dentro che parte il cambiamento.
Un dolore, una delusione, la malattia, il disagio, la mancanza di autostima possono farci perdere di vista la nostra bellezza e allora è importante ritrovarsi.
Quante volte presi dallo sconforto ci rifugiamo nella bellezza per trovare sollievo? Un nuovo taglio di capelli, un rossetto di un colore vivace, l’ultimo modello di scarpe o una semplice carezza applicando la nostra crema preferita sono piccoli gesti che però ci rendono subito più felici, anche se solo per un momento.
Questa visione definisce la bellezza etica non come quella che punta alla perfezione ma una bellezza che ci fa emozionare, che diventa “armonia delle imperfezioni”, come dico spesso.
È la bellezza che aiuta e non danneggia, che punta al rispetto della naturalezza e non alla maschera, è quella bellezza che ci libera da schemi e sovrastrutture per aiutarci ad esprimere la nostra unicità e personalità.
La bellezza etica è solidale, perché va “oltre” la superficialità degli strumenti necessari a crearla e si fa portatrice di valori nobili. La famosa espressione “la bellezza salverà il mondo” è per me il bene assoluto, ciò che porta con se amore e giustizia e libera dal dolore.
#STORYTELLER: FRANCESCA RAGONE
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