GLI ALIMENTI DEL BENESSERE

di Claudia Polidoro e Ciro Langella

Quotidianamente siamo sommersi da valanghe di messaggi anche contrastanti in materia di food, oggi è di fondamentale importanza capire che il cibo può essere un vero alleato del benessere.

Per tale motivo si sta divulgando sempre più il concetto di nutrizione funzionale intesa come nutrizione che agisce per apportare un beneficio al nostro stato di salute.

In Italia sentiamo parlare di alimenti funzionali relativamente da poco, in realtà la prima volta che è stato diffuso il concetto è nei primi anni 80 in Giappone, qui le autorità sanitarie sentirono la necessità di migliorare la qualità della vita e parallelamente di incrementare l’aspettativa di vita di un numero crescente di anziani per poter controllare i costi sanitari. Questo è un dato importante se consideriamo che il Giappone seguito da Italia e dalla Germania risulta essere il paese mediamente più vecchio al mondo.

Da questo momento fu introdotto quindi il concetto di alimenti specificamente sviluppati per favorire la salute e ridurre il rischio di malattie.

Nonostante il consumatore sia sempre più consapevole che il cibo possa apportare beneficio alla salute, non è facile, né sempre possibile, seguire una corretta alimentazione a lungo termine o apportare modifiche irreversibili al proprio stile di vita.

In questo contesto dunque la nutraceutica costituisce uno dei principali mezzi di prevenzione e trattamento di numerose malattie.

Il XXI secolo presenta nuove esigenze: da un lato la necessità di contenere i costi sanitari, dall’altro la richiesta – legata all’aumento dell’aspettativa di vita – di un miglioramento della qualità della stessa, ritardando l’invecchiamento.

Si fa largo oggi un nuovo concetto di nutrizione che trova il consenso di sempre più consumatori.

L’alimentazione è volta certamente all’ottimizzazione del fabbisogno giornaliero dei nutrimenti ma anche alla ricerca di componenti in grado di favorire il mantenimento della salute attraverso l’introduzione di specifiche integrazioni alimentari. Il concetto di alimentazione cambia così da “positivo” a “ottimale”, passando da una cultura dell’emergenza a una cultura di prevenzione e mantenimento. I consumatori, il settore sanitario e l’industria alimentare sono sempre più interessati ai potenziali benefici degli alimenti e sempre di più credono che il cibo possa contribuire direttamente alla salute della popolazione.

Inoltre, le recenti acquisizioni in campo scientifico supportano l’ipotesi che la dieta possa rappresentare una prima linea di difesa per l’organismo e modularne varie funzioni potendo quindi essere considerata “funzionale”. Alla luce di quanto detto, risulta estremamente interessante concentrare gli sforzi sull’identificazione di alimenti funzionali che costituiscano un validissimo supporto per la prevenzione e cura delle malattie croniche.