E.Marinella in #3D
E.Marinella, più di un secolo per un brand diventato nel mondo sinonimo di alta sartoria napoletana. La cravatta, must irrinunciabile della moda maschile, è simbolo di un’eleganza senza tempo.
E.Marinella, storica azienda a conduzione familiare racconta un passato e un presente dalla sua sede in piazza Vittoria a Napoli, divenuta da subito punto di riferimento dell’aristocrazia partenopea e da dove sono passati gli uomini più potenti del mondo, dalla famiglia Kennedy, al Principe Ranieri, da Carlo d’Inghilterra, ai capi di stato Italiani.
“Portare un angolo di Inghilterra a Napoli”.
Questo era il sogno di Don Eugenio Marinella che fece della sua passione per il british style un lavoro, in un piccolo spazio di 20 mq in cui ogni giorno da 106 anni si compie un miracolo.

106 anni in cui si è passati dalla grande serietà del Sig.Eugenio, alla genialità di suo figlio, fino a Maurizio che ha ereditato il grande senso del dovere e della dedizione con un impegno che onora ogni mattina alle 6.30, quando riceve i primi clienti.
In un mondo che impone un abito adatto a tutte le ore del giorno, in cui è venuto meno il rigore dell’abito maschile, E.Marinella riesce ad essere sempre al passo con i tempi senza scendere a compromessi per le famose cravatte che hanno gelosamente conservato la qualità sartoriale di inizio secolo.
Sono in negozio dall’età di 8 anni, qui ho preparato i miei esami all’università, da questi 20 metri quadrati ho affrontato la vita e il mondo lì fuori.
– racconta Maurizio Marinella –
Un uomo d’altra tempra, il perfetto paradigma dello spirito guerriero, dell’anima combattiva e della forza di chi non molla mai, di chi ha visto sorgere un impero che ha contribuito a costruire con l’umiltà dei grandi.
Provo ancora le stesse sensazioni quando disegno e abbino nuovi colori, studio una camicia o provo un nuovo tipo di scarpa.
Tutto ciò mi trasmette delle vibrazioni e io continuo ad emozionarmi e a sentirmi vivo.
– Maurizio Marinella –
Un patrimonio fatto di esperienze è quello che Maurizio lascia a suo figlio Alessandro che, con orgoglio, segue le orme del padre.
Lui che lo sta accompagnando in un percorso di crescita professionale con la saggezza «dei capelli bianchi» e che lo introduce progressivamente nel suo mondo di seta e colori.

Alessandro è stato un piacevole tzunami, ha subito voluto mettere il suo zampino nel lavoro. Io che ho sempre pensato che per acquistare le nostre cravatte fosse necessario venire a Napoli, mi sono dovuto ricredere quando mio figlio ha strutturato un eCommerce e con un semplice click le nostre cravatte fanno il giro del mondo.
– racconta sorridente Maurizio Marinella.
L’esuberanza tipica della giovane età di Alessandro, la conoscenza del settore di Maurizio e la forza rassicurante che solo un padre può infondere al proprio figlio, sono i punti di forza per una crescita costruttiva e di un rapporto maturo che nasce dalla consapevolezza di andare nella stessa direzione attraverso un confronto quotidiano che arricchisce entrambi.

Il peso di un’eredità ingombrante non è facile da sopportare quando ci si trova a proseguire l’opera di qualcuno che si è meritato grande rispetto e considerazione.
Bisogna lavorare per esserne all’altezza. Sentirsi responsabili, operare nel rispetto della tradizione e di chi ha dedicato una vita per raggiungere obiettivi importanti, partendo da una città non facile come Napoli e diventando un punto di riferimento mondiale nel settore.
Non sentirsi in competizione e iniziare un proprio cammino con nuovi ambiziosi obiettivi e lasciare un segno del proprio passaggio, battere nuove strade sulle quali magari con orgoglio far proseguire il cammino ai propri figli.

Non ho mai sentito un pregiudizio nei miei confronti, vivo da sempre questo ambiente, siamo una famiglia.
Ho sempre respirato l’aria del negozio.
Anche laddove ci fosse stato, credo che poi sia svanito, non ha motivo di esistere.
Io e mio padre siamo persone diverse e generazioni diverse, lui mi ha trasferito i valori importanti in questo lavoro, ora devo scrivere io la mia storia che è prosieguo della sua.
Alessandro Marinella
Come dice mio padre, la storia della nostra famiglia, e quindi del brand, è una staffetta in cui ti viene passato un testimone e tu devi fare di tutto perché la tua frazione di corsa sia la migliore che tu possa offrire.
La vera sfida non è quella di superare la generazione precedente, ma di affiancarla per un tratto e cogliere le giuste occasioni.
– spiega Alessandro
Alessandro oggi è un giovane uomo di altri tempi di rara eleganza, gentile nei modi e orgoglioso del cognome che porta, dei traguardi raggiunti ma soprattutto del profondo impegno e lavoro svolto dalla sua famiglia per ottenerli.
Onorare le tre generazioni della famiglia Marinella che si sono contraddistinte per una dedizione e una serietà profondi e per le ottime intuizioni di business, a partire dal bisnonno Eugenio non è cosa da poco.
Io e mio padre siamo persone diverse e generazioni diverse.
Pur perseguendo obiettivi comuni, guardiamo le cose in modo differente. La mia presenza ha dato spazio a quelli che oggi sono i nuovi strumenti di lavoro e di comunicazione, quindi, importanza ai social, al digital marketing, ma anche un’apertura all’eCommerce.
Mi sono anche concentrato sull’ottimizzazione e la digitalizzazione dei processi interni.
-racconta Alessandro
Nell’era ecologista Alessandro ha intrapreso una collaborazione con un’azienda siciliana, Orange Fiber con la quale ha realizzato una limited edition di cravatte dal nome “Centocinque” ottenute dalla lavorazione industriale degli agrumi in risposta alle esigenze di innovazione e sostenibilità della moda.
Una collezione all’avanguardia ed ecosostenibile dell’accessorio maschile per eccellenza.
Ci sono vari ambiti a cui si sarebbe dedicato. Ha un grande interesse per la finanza e per i mercati finanziari proprio come suo padre. Ama anche lo sport che pratica da sempre e che forse gli sarebbe piaciuto fare anche a livelli agonistici.
È un appassionato di cucina e quando si dedica ai fornelli, un discreto chef.
Oggi, però, seguendo le orme di suo padre, con entusiasmo può non rinunciare allo sport e alla cucina come hobby per rilassarsi, avendo sempre un occhio sulla finanza.
#STORYTELLER: VALENTINA NASSO
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