Bangkok. Tra templi e mercati: tutta la bellezza della Città degli Angeli in due giorni.

Bangkok, la città degli Angeli, del silenzio dei templi e del caos dei mercati, delle case sul fiume e dei grattacieli che arrivano alle stelle, dei mercati a cielo aperto e delle botteghe di gemme preziose.

La Grande Città, della gioia solenne e della felicità, la capitale divina, la città benedetta.

Chiedetemi se c’è un posto nel mondo – a parte New York – in cui tornerei immediatamente e io vi risponderò che quel posto è Bangkok.

Perché Bangkok è come bere un bicchiere di vino che scorre veloce fino ad inebriarti.

Rumorosa, trafficata, multietnica, pazze

sca da vivere di giorno e di notte, è forse una delle poche City capaci di conquistare anche il più scettico dei viaggiatori in meno di due giorni.

Basterà poco per sentirne addosso l’essenza, quella vera.

Bangkok vivetela d’un fiato, immergendovi nella sua bellezza più assoluta, senza curarvi di quei racconti sul suo caos, sul traffico, gli odori.

Iniziate dal Wat Pho, il tempio del Buddha sdraiato, il più antico della capitale.

Io ho fatto 12 mila chilometri per vederlo e per perdermi nella sua magnificenza. Un luogo mistico, di statue d’oro, candele, incensi profumati, ghirlande di fiori e pensieri nel silenzio.

Bellezza e immensità si concentrano anche al Palazzo Reale e al Tempio del Buddha di Smeraldo. Colonne, scale e marmi variopinti rendono questi posti tra i più affascinanti di Bangkok. Un miscuglio perfetto di sacro e profano, immensità e dettagli. Bangkok è una megalopoli stupenda che vive diantiche tradizioni sul fiume.

Anche per questo il Wat Arun, il tempio dell’Aurora, austero e bianco brillante di porcellana al sole, è nel cuore di Chao Phraya.

Lungo, calmo, lento, questo fiume è quasi la contraddizione di una città che corre e si rincorre. La vita sull’acqua è qualcosa di straordinario, racconta pezzi di vita vera.

Quella vita vera che ho trovato nei vicoli di China Town, dove pulsa forse l’anima della City. Insegne fluorescenti, traffico impazzito, odori di ogni tipo e uno dei più vasti e pittoreschi mercati dello street-food del mondo. Attraversarlo a bordo di un tuk tuk è una delle cose più divertenti che si possa fare. Soprattutto se si riesce ad arrivare dall’altra parte di Bangkok, in quella Khao San Road, caleidoscopio di colori che è l’altra faccia della città.

La strada, divenuta celebre negli anni Ottanta tra i viaggiatori, che con zaino in spalla provenienti da ogni parte del mondo cercavano alloggi e ristorantini low cost, è oggi il cuore della gioventù locale e turistica. Piena di piccoli alberghi e fast food è luogo di ritrovo per gente di ogni età e provenienza.

Un’esperienza imperdibile è quella dei mercati. Il più famoso è quello notturno di Pat Pong, nel quartiere a luci rosse. Il luogo dei “falsi d’autore”, di locali hot e ritrovo dei curiosi.

Turistico ma inaspettatamente autentico se vissuto con l’ispirazione giusta è il Damnoen Saduak, il mercato galleggiante a cento chilometri da Bangkok.

Visitarlo a bordo di una longtail rende questo posto ancora più affascinante. Il mercato che è quasi una specie di Soukalla Thailandese è sempre affollatissimo, specie a metà giornata, ed è pieno di ristorantini arrangiati sull’acqua, casupole in legno, negozi che propongono artigianato locale e venditori di river-food che macchiano di colore ogni cosa.

C’è tanta genuinità locale anche nei piccoli e grandi canali di Thonburi, con le case tradizionali sulle palafitte, le villette e i piccoli templi. Un assaggio della vita vera, di quella Bangkok autentica, fatta di gente che vive lontana dal caos e dai grattacieli, se volete la trovate qui.

 

Melania Bifaro